Parchi e giardini

Sezione dedicata al Parco regionale dell'Etna, al Parco regionale dei Nebrodi e al Parco Fluviale.

Pubblicato il:

29 maggio 2020

Ultima revisione:

29 maggio 2020

Il Parco Regionale dell’Etna, istituito nel 1987, prende il nome dal più alto vulcano d’Europa (m. 3323).
Molti sentieri che si inerpicano lungo distese di lava antica e recente, permettono ai turisti di raggiungere luoghi d’importanza naturalistica: monte Spagnolo e la sua faggeta, la Grotta del Gelo, la Grotta ed il Sentiero naturalistico Burrò, i rifugi di legno e pietra, gli antichi camminamenti dei pastori ed altre testimonianze ancora.  
Lungo il percorso si possono ammirare pinete, faggete, boschi di betulle, cespugli di ginestra, che creano un habitat favorevole alla sopravvivenza di una grande varietà di animali selvatici come la volpe, la lepre, il coniglio, il riccio, il pipistrello, così come uccelli da preda: falchi, gufi e aquile reali.
Le pendici più basse della montagna testimoniano la presenza dell’uomo ed il suo rispettoso intervento: piccoli appezzamenti agricoli, dove i proprietari svolgono antiche attività coltivando la vite, l’ulivo ed altri alberi da frutto, dedicandosi inoltre alla pastorizia ed all’allevamento, costruendo palmenti e oleifici, ripari per gli animali e rustiche casette con muri a secco.
La montagna ha sempre, a memoria d'uomo, risparmiato il centro abitato. Durante l'ultima eruzione che ha interessato il territorio comunale: dal 17 al 19 marzo 1981, diverse fenditure eruttive apertesi da quota 2400 msl fino a 1300 metri, riversando lava nella Vallata Settentrionale riuscirono persino a minacciare la città. Il magma, però, grazie alla particolare morfologia del terreno, dopo ingentissimi danni alle campagne, sfiorò appena il centro abitato, prima di raggiungere il letto del fiume Alcantara.
Nel Parco Regionale dei Nebrodi, istituito nel 1993, interessante la parte nord occidentale del territorio randazzese. Con un clima fresco d'estate, ricco di piogge autunnali e abbondanti nevicate invernali,  favorisce una ricca vegetazione e lussureggiante vegetazione.
L’esistenza di tanti ruscelli, corsi d’acqua e laghetti, profonde vallate e alte montagne, evocano sorprendenti paesaggi di romantica memoria e, soprattutto, in contrasto con la tradizionale immagine di una Sicilia totalmente arida.


A tutela della Valle dell’Alcantara, che Randazzo domina per la sua posizione e per la centralità dei servizi offerti, è sorto nel maggio del 2001 l’omonimo Parco Fluviale, che comprende tutto il suo bacino: 46 km, dalle sorgenti (Floresta) sino alla foce nel mar Jonio (Calatabiano).
Primo esempio di Parco Fluviale in Sicilia e viva testimonianza di come il rispetto ambientale possa coniugarsi felicemente con lo sviluppo sostenibile di tutta un’area, che interessa la porzione di territorio a cavallo fra le Province Regionali di Messina e Catania.
Numerosi i sentieri ed i percorsi che, seguendo le sinuosità del fiume, conducono in luoghi suggestivi e, a volte, splendidamente selvaggi, come le celebri Gole, una spettacolare scultura naturale creata dall’azione dell’acqua nel corso dei secoli.
La lava e l’acqua. La montagna ed il fiume. Etna e Alcantara. Questo l’eterno gioco e contrasto degli elementi naturali che fanno di Randazzo una città da vivere e scoprire, pian piano, giorno dopo giorno.
L’economia randazzese, sino a qualche decennio fa, si reggeva sull’agricoltura e sull’artigianato.
Il territorio, ai fini agricoli, veniva quasi nettamente diviso in due ampie zone dal fiume Alcantara: in quella di mezzogiorno, dove predominano i terreni di natura vulcanica, si riscontrano terreni coltivati a vigneto, oliveto e frutteto, oltreché a terreni sterili per loro natura, a boschi cedui, ad alberi di castagno e di alto fusto, mentre nella zona settentrionale le coltivazioni erano costituite in massima parte da cereali e leguminose, estese sino alle zone sia di levante che di ponente dell’abitato.
Tutta la zona a nord dell’Alcantara, inoltre, per la presenza di pascoli e di terreni incolti, bene si presta per lo sviluppo zootecnico.