Francesco Paolo Finocchiaro (1868 – 1947)
Il pittore Francesco Paolo Finocchiaro con le sue tante opere e i suoi soggiorni in Italia e all’estero si conquistò una certa fama tra ‘800 e ‘900. Nato a Randazzo il 15 marzo 1868, si formò all’Istituto di Belle Arti di Napoli, sotto la guida di Domenico Morelli, ottenendo presto i primi successi. Per cinque anni fu a Roma, dove si fece un nome eseguendo ritratti di notabili, ecclesiastici, e dame dell’aristocrazia.
Una tappa importante per l’artista fu la realizzazione del Battesimo di Gesù per la Basilica di S. Maria: è un d’après da una tela di Prospero Piatti nel Duomo di Ferrara, e per il giovane pittore assumeva il valore d’una consacrazione ufficiale. Eseguì poi una copia della Madonna in trono di Pietro Vanni (S. Maria), della Morte di S. Giuseppe ai Minoriti di Catania, e della Resurrezione di Lazzaro di Onofrio Gabrieli a S. Martino.
Durante il soggiorno a Ferrara, si accostò alla pittura del Boldini, e nella città emiliana lasciò diverse opere, tra cui i ritratti del Conte Massari e del Duca Fioravanti, oggi al Museo di Arte Moderna di Palazzo Massari. Sembra sia stato anche a Parigi. Ebbe una vita sociale assai intensa, riscosse la stima e le simpatie di molte personalità del tempo, come del grande giornalista Luigi Barzini e del Direttore del Corriere della Sera, Luigi Albertini.
Tra la fine dell’800 e i primi anni del ‘900 si trasferiì negli Stati Uniti d’America, enel 1902, a New York, sposò Florence Angel Manson. L’unico figlio nato da quest’unione perì immaturamente, e in sua memoria il pittore avrebbe devoluto all’Ospedale di Randazzo una cospicua somma per l’attrezzatura della sala operatoria. In America Francesco Paolo Finocchiaro incontrò successo, fortuna, e ricchezza, si inserì negli ambienti più in vista, aprì uno studio, dove potevaesporre le sue opere ed organizzare ricevimenti, frequentò consoli, ambasciatori, personalità di spicco come il tenore Enrico Caruso, e persino Theodore ed Eleanor Roosevelt, con i quali intrattenne un’intensa amicizia. Oltre ai ritratti di Roosevelt e della famiglia, alla Casa Bianca, realizzò quelli dell’Ambasciatore e Ambasciatrice Mayor des Planches, ed altri personaggi del jet-set statunitense. Al rientro in Italia, Finocchiaro soggiornò sia a Roma, in via Margutta, che a Randazzo, e fu nominato Commendatore. Dal 1930 si stabilì a Taormina, dove morì il 26 aprile 1947.
I suoi dipinti furono numerosissimi, ma sparsi in varie città d’Italia (Napoli, Roma, Ferrara) e in America, quindi poche opere ci sono documentate, oltre a quelle citate: la tavoletta con il Pastorello (Municipio), un San Francesco di Paola, una Trasfigurazione (S. Francesco di Paola), distrutta durante gli attacchi aerei del 1943, una Madonna, prima esposta a Monaco di Baviera e successivamente nello studio di New York, e Cabeza de nino, presentato nel 1910 all’Esposizione Internazionale di Buenos Aires. (M.D.)