Gualtiero Fisauli
A cura del Dott. Gaetano Scarpignato
Avvocato e uomo politico di profonda cultura, amò Randazzo con autentico sentimento e generosità. Ultimo dei dieci figli del Barone Giuseppe e di Antonina Vagliasindi del Castello, nacque a Randazzo il 7.12.1870. Il suo temperamento giovanile fu caratterizzato da una concezione liberal-anticlericale, ma la matura riflessione sul senso della vita lo porterà al ritorno alla fede. Compì gli studi a Torino presso l’Istituto salesiano di Valsalice, dove conobbe personalmente il fondatore della congregazione, San Giovanni Bosco. Il 3.7.1892, neanche ventiduenne, conseguì brillantemente il Diploma di Laurea in Giurisprudenza, presso l’Università degli Studi di Bologna.
Profondo e appassionato studioso fino al termine della sua vita, fu dotto conoscitore e ricercatore della storia di Randazzo, che egli affrontò con rigore scientifico ed onestà intellettuale.Consultò un gran numero di documentid’archivio, appartenenti a privati, chiese e confraternite, dei quali compilò vari regesti consultati in seguito dal salesiano Don S. C. Virzì che se ne giovò per i suoi studi. Scrisse: Le Confraternite in Randazzo e Notizie Storiche e sulle chiese parrocchiali di Randazzo, opere ancora inedite, anche se la tesi di laurea in “Diritto Ecclesiastico” del figlio Francesco può considerarsi un omaggio alle sue teorie e alle sue ricerche.Il 28.02.1925, disattendendo i rigidi protocolli di famiglia - ancora feudali - sposa Angela Alia dalla cui unione nacquero 4 figli: Giuseppe (1900), Bianca (1901), Vincenzo (1909) morto adolescente e Francesco (1914)." Partecipò attivamente al dibattito politico locale per buona parte della sua vita. Alla fine del 1910 venne eletto deputato provinciale sotto la presidenza di Giuseppe Grassi Voces.
Durante il suo mandato di deputato alla provincia di Catania si occupò, tra l’altro, con estrema competenza, di raccogliere oggetti etnografici da destinarsi all’Esposizione di Etnografia Italiana organizzata dall’etnologo Lamberto Loria, che si tenne a Roma nel 1911. Ricoprì, pure, le cariche di Sindaco e di Commissario Prefettizio del Comune di Randazzo; fu protagonista di varie e delicate questioni locali come la vertenza dell’Opera de Quatris e del vettovagliamento nel periodo bellico della II Guerra Mondiale, impegni onorati sempre con onestà ed oculatezza. Nel 1934 fu membro della commissione comunale che si occupò della denominazione delle vie e piazze della nostra città. Il suo nome compare anche tra coloro i quali costituirono il Comitato di Soccorso per le famiglie dei colerosi, al fine di dare assistenza alle persone povere colpite dall’epidemia colerica del 1911, e la Società contro il caro-viveri, fondata nel 1919, con l’obiettivo di agire come calmiere sui prezzi dei generi di prima necessità. Fu benefattore, insieme alle sorelle, anchmemoriadei fratelli, a sostegno dell’Associazione die in Beneficenza in Randazzo negli anni della Grande Guerra,con un contributo di lire 319,20.
A Gualtiero Fisauli si deve, altresì, l’iniziativa della costruzione della chiesa di Montelaguardia - frazione di Randazzo (1938-1942) intitolata a Cristo Re della PaceCon il proposito di permetterne l’edificazione ed il funzionamento, donò, senza nessuna ostentazione, il terreno, varie suppellettili sacre ed un quadro. Sempre a Montelaguardia si interessò di costruire una cabina elettrica, dalla quale si rifornì, per tanti anni, pure la popolazione ivi residente. Ritiratosi dalla vita pubblica, fu impegnato nella gestione del cospicuo patrimonio di famiglia, vivendo nella splendida Villa Queta di Montelaguardia, costruita nel 1900 il cui salone fu magnificamente dipinto dal celebre falsario Ciulla, che raffigurò, oltre la favola di Amore e Psiche, i ritratti di tutta la genealogia Fisauli a partire dal barone Antonio (1799), fino a Gualtiero. Vivendo una lunga vita serena, insieme alla famiglia ed ai nipoti, si spense a Randazzo il primo marzo 1955.