Gustavo Vagliasindi (1884 – 1957)  

Agronomo, docente universitario, accademico, organizzò l’Istituto Tecnico Agrario Valdisavoja e fondò la facoltà di Scienze Agrarie di Catania, fu tecnico ed autore di monografie molto apprezzato in campo locale e nazionale. Nacque a Randazzo nel 1884. Dopo avere completato gli studi superiori al Collegio S.Basilio, conseguì la laurea a Pisa. Fino al 1921 risiedette in Liguria, in qualità di Direttore delle cattedre ambulanti d’agricoltura di Imperia. Contribuì nel trasformare la floricoltura ligure, portandola da livelli dilettantistici a livelli industriali. A Reggio Calabria si occupò dell’Istituto di essenze e derivati. Nel 1923 rientrò a Catania, dove, su esecuzione di un lascito, la “fondazione Valdisavoia”, voluto da Giuseppe Gravina Cruyllas principe di Valdisavoia, per il progresso ed il miglioramento dell’agricoltura della provincia, gli fu affidata la direzione dell’Istituto Agrario Valdisavoia, che riorganizzò basandosi su criteri moderni e razionali, manageriali, ancora poco apprezzati in un ambiente troppo ancorato a vecchi schemi, convinto fermamente com’era del ruolo che un’istituzione agraria poteva svolgere, valorizzando e proiettando all’esterno le potenzialità della sua terra. 
Nel 1947 si attivò per creare la Facoltà di Agraria all’Università di Catania, che nel 1961 gli conferì, in memoria, la medaglia d’oro al merito della scuola, della cultura e dell’arte, mentre nel 1967 gli fu dedicata una via nel capoluogo etneo. Fu anche Direttore dell’Orto Botanico di Catania, membro dell’Accademia gioenia di Scienze Naturali, del Collegio dei periti doganali e del Consiglio provinciale dell’Economia nazionale, della Commissione di Studi Commerciali con l’estero, e partecipò a congressi di rilevanza nazionale. Dopo la morte (1957), la Riviera ligure gli dedicò il “garofano rosso Gustavo Vagliasindi”. Nutrita la sua bibliografia. Cominciò nel 1917, inviando corrispondenze dal fronte, e proseguì con numerosi testi di agraria, trattando in modo particolare l’orticoltura e la floricoltura, nonché l’estrazione e la lavorazione delle essenze e alcune patologie delle piante. Fra i tanti titoli, che non è possibile elencare tutti, ricordiamo: Calendario dell’ortolano (1911), La coltivazione industriale delle rose rifiorenti (1911), Acacie da fiore e da ornamento (1911), I concimi chimici ai fiori (1912), Il gelsomino da profumeria (1912), L’arancio da fiore (1912), La violetta da profumeria (1912), Lavanda e timo (1912), Piante da fiore e da ornamento (1924), Orticoltura (1934), Orticoltura e giardinaggio (1939), Sui criteri di scelta delle specie e varietà dei fruttiferi. (M.D.)